Per Atlantia si apre una settimana importante. La questione sul tavolo è sempre quella rappresentata dalle concessioni autostradali, per le quali il M5S chiede la revoca dopo il crollo del Ponte Morandi e le tante mosse improvvide dell’azienda, che hanno approfondito sempre più il solco con il governo.
Cosa sta accadendo intorno alle concessioni
Le ultime voci sembrano aprire qualche spiraglio per Atlantia, soprattutto per l’atteggiamento del Partito Democratico e di Italia Viva. Secondo i quali una revoca della concessione aprirebbe un fronte dagli esiti imprevedibili, con il ricorso della società alla m
Nelle ultime ore si è anche vociferato di una mossa da parte di Giuseppe Conte, che però sposterebbe di molto i termini della questione. Secondo questi rumors il Presidente del Consiglio chiederebbe al movimento fondato da Beppe Grillo un vero e proprio scambio: il consenso al Mes contro la revisione (non la revoca) della concessione e l’uscita dei Benetton da Atlantia.
Sembra però uno scambio troppo squilibrato per poter essere accettato dal M5S, con una larga frangia dei grillini che non esiterebbe a bocciare una simile ipotesi, senza contare la sostanziale impopolarità del Mes.
Mediobanca crede ad un accordo
Proprio in relazione alla questione delle concessioni, Mediobanca ha intanto espresso il suo parere, affermando che al momento l’ipotesi di un accordo rimane la più probabile. Un accordo che potrebbe essere facilitato da quasi 3 miliardi di investimenti che Atlantia sarebbe pronta a mettere sul piatto per strappare il consenso del governo.
Un parere che va peraltro a riflettersi sul target price di Mediobanca sul titolo, il quale sale da 18,4 a 18,7 euro ad azione. Un dato il quale, però, per il momento non sembra riflettersi sulle contrattazioni, soprattutto a causa dei timori innescati nelle principali piazze mondiali dalle voci relative ad una seconda ondata di Covid-19, la quale potrebbe provocare una vera gelata sull’economia globale.