Quali sono le aziende più potenti attualmente esistenti a livello globale? Si tratta di una domanda che esige una risposta articolata, partendo proprio dalla definizione di azienda potente. Per tale, infatti, si intende non solo quella che riesce ad avere una grande capitalizzazione in Borsa, ma anche a influenzare le decisioni politiche.
Una volta che sia stata accettata questa definizione, forse il quadro è in grado di schiarirsi non poco, estromettendo magari brand che attualmente sembrano potentissimi, ma che non lo sono rispetto ad altri i quali sono invece in grado di far scendere a patti i governi. Andiamo quindi a vedere quali siano le 5 aziende più potenti, almeno al momento.
5) Facebook
Al quinto posto troviamo il social media più famoso in assoluto. Fondato da Mark Zuckerberg nel 2003, ha fatto il suo esordio il 4 febbraio 2004 trovando un successo non solo immediato, ma ben presto dirompente.
Dopo aver chiuso in attivo il suo primo bilancio nel 2009, ad appena cinque anni dal varo, due anni dopo l’azienda già valeva 50 miliardi di dollari, tanto da optare per lo sbarco a Wall Street, con una delle offerte pubbliche di acquisto più clamorose della storia. Soltanto nella prima giornata di contrattazioni, infatti, Facebook aveva piazzato la bellezza di 16 miliardi di dollari in azioni.
Da quel momento ha continuato a crescere praticamente senza ostacoli, almeno sino alla metà del 2019, quando il lancio del White Book di Libra, la criptovaluta messa in campo da Zuckerberg ha destato un vero e proprio fuoco di sbarramento da parte della politica a stelle e strisce. Un’opposizione che ha unificato maggioranza e opposizione, pronte a chiedere uno stop alle operazioni.
Perché questa opposizione? A provocarla proprio la minaccia di Libra al potere imperiale del dollaro, tale da farne una sorta di entità sovranazionale. Ambizioni malviste soprattutto dopo lo scandalo Cambridge Analytica.
4) Industrial and Commercial Bank of China
La ICBC è ormai dal 2016 la più grande banca a livello globale. Fondata nel 1984, controlla ormai circa un quinto di tutto il settore bancario cinese, con cifre che fanno letteralmente tremare i polsi: oltre 4mila miliardi di dollari di patrimonio totale e una capitalizzazione di mercato che, all’inizio del 2019, si è attestata a 238 miliardi.
Proprio l’ingente massa di risorse che è in grado di spostare e il rapporto con il governo cinese, ne fanno un vero e proprio gigante in grado di farsi sentire alla stregua di una longa manus per un Paese che si propone di sostituire gli Stati Uniti come maggiore potenza globale.
3) Samsung
Samsung è una sorta di azienda Stato, ovvero una chaebol. Una funzione che è stata ricordata con forza nel 2016 dallo scandalo che ha visto protagonista Choi Soon-sil, accusata di aver letteralmente plagiato la presidente Park Geun-hye. Uno scandalo che ha coinvolto anche il gigante orientale per i suoi rapporti con il mondo della politica.
Proprio la sua grande rilevanza per l’economia della Corea del Sud ne fa un gigante di livello globale, ruolo che è stato reso possibile dalla capacità dell’azienda di mutare pelle tenendo sempre conto dell’evoluzione dell’economia.
Come sta del resto facendo attualmente, una volta capito che il mercato degli smartphone, di cui è stata leader mondiale, è destinato a crollare a causa di costi sempre più esorbitanti e della tendenza dei consumatori a tenersi il modello precedente, senza cedere all’ultima moda.
Di fronte a questo mutamento di paradigma, Samsung ha quindi deciso di dedicarsi al 5G, visto come il nuovo grande affare del futuro, lo schermo pieghevole e gli occhiali a realtà aumentata. Scommesse rischiose, ma che mostrano la capacità del brand di reagire ai mutamenti dei mercati.
2) Google
Altro grande marchio tecnologico che sembra in grado di tenere dietro all’evoluzione dell’economia, spesso precorrendo i tempi.
Nato nel 1998, nel cuore della Silicon Valley, il celebre motore di ricerca è riuscito a consolidare sempre più la sua influenza, aggiungendo in continuazione nuovi servizi in grado di rivelarsi in linea con le mutate esigenze dei consumatori.
Basti pensare ad esempio a Android, il sistema operativo per i telefonini, o Google Pay, il sistema contactless per i pagamenti. Prodotti che fanno capire la capacità del marchio californiano di non adagiarsi sugli allori, ma di cavalcare l’onda del progresso tecnologico.
1) Amazon
L’azienda più potente al mondo, in questo momento, non può che essere considerata Amazon. Il motivo di questo primato deriva proprio dalla posizione di forza detenuta in un comparto ormai fondamentale, come il commercio elettronico.
Fondata da Jeff Bezos nel 1994, tre anni dopo si è quotata a Wall Street, sopravvivendo poi allo scoppio della bolla delle dot.com alla fine del decennio.
Da quel momento ha iniziato una traiettoria verso l’alto che non si è più esaurita, favorita anche dal lancio di una serie di servizi e prodotti di altissimo livello, tra cui Kindle, famoso lettore per libri in formato elettronico, oppure Alexa, l’assistente intelligente che gira sui dispositivi Echo.
Al momento l’unico fattore in grado di minarne la crescita sembra la contrarietà suscitata in una parte del mondo politico, con Donald Trump in prima fila.
Una contrarietà che è dovuta proprio ai sospetti sulle ambizioni sempre più smodate di Jeff Bezos, che si fondano su un fatto messo in rilievo da alcuni esperti. In pratica il potere di Amazon è talmente vasto, ormai, che proprio il suo numero uno è in grado di determinare i destini di una miriade di imprese, dei più svariati settori merceologici.
Sull’altro piatto della bilancia c’è però un ulteriore fattore di potenziamento per Amazon, derivante proprio dalla crisi in atto, che rende sempre più indispensabile l’utilizzo della tecnologia nel commercio.