Quella di oggi è stata una giornata non proprio da ricordare per Bper. Il gruppo bancario, infatti, ha ceduto quel tanto che bastava per farlo uscire dal Ftse Mib, sorte condivisa con Salvatore Ferragamo. I due titoli sono infatti stati sostituiti da Inwit e Interpump e ora per Bper non resta che provare a risalire la corrente per provare a rientrare nell’indice principale di Piazza Affari.
Un periodo critico
Il comportamento odierno è del resto in linea con quello tenuto dall’inizio dell’anno. In questo periodo, infatti, Bper ha visto quasi dimezzarsi il proprio valore in Borsa con il mercato che non ha evidentemente digerito l’operazione che ha visto il gruppo accordarsi con Intesa Sanpaolo al fine di rilevarne centinaia di sportelli disseminati lungo lo stivale. Secondo le ultime notizie, il numero di questi si attesterebbe a 532, dopo che in prima battuta era stato raggiunto un accordo relativo ad un numero compreso tra 400 e 500.
Mentre però per Intesa Sanpaolo l’accordo si sta rivelando il propellente per salire ancora in termini di capitalizzazione di borsa, per Bper la strada imboccata è stata praticamente quella inversa.
Perché l’operazione con Intesa Sanpaolo non convince
Perché l’operazione con Intesa Sanpaolo non convince i mercati? Il motivo è da ricercare nel fatto che sembra in effetti un controsenso andare ad acquisire sportelli fisici in un momento in cui il settore bancario si avvia con sempre maggior decisione verso il fintech, ovvero l’utilizzo del web e delle tecnologie di ultima generazione per ottimizzare i costi e aumentare i propri guadagni.
La cessione delle sofferenze
In un quadro non certo positivo, si va comunque ad inserire l’annuncio relativo ad una operazione che ha visto la banca emiliana cedere un portafoglio di sofferenze, denominata “Spring”, per un valore lordo contabile pari a 1,2 miliardi di euro. La cartolarizzazione che è stata messa in piedi al fine di completare l’operazione vedrà protagonista anche lo Stato, al quale verrà richiesta la garanzia sulla tranche senior delle notes emesse (Gacs).