Quali sono le donne più potenti attualmente presenti sullo scenario globale? A indicarle è di anno in anno la rivista Forbes, che stila una lista di 100 nomi.
Naturalmente, come ogni lista di questo genere, si tratta di una graduatoria opinabile. Nonostante ciò ogni anno riesce a far parlare di un aspetto molto particolare, quello relativo al grado di potere che il genere femminile è ormai riuscito a guadagnare e che promette (o minaccia, a seconda dei punti di vista) di aumentare ancora nell’immediato futuro.
Andiamo da parte nostra a vedere più da vicino quella che può essere considerata alla stregua della classica punta dell’iceberg, ovvero la Top 5 della classifica di Forbes.
5. Mary Barra
Si tratta dell’amministratore delegato di General Motors, incarico assunto nel 2013, dopo una vita passata praticamente sempre all’interno dell’azienda. Nata nel 1961, fino al 2011 ha ricoperto la funzione di vicepresidente delle risorse umane, per poi passare nel ruolo di vicepresidente allo Sviluppo di prodotti globali della divisione acquisti e fornitori.
La sua politica in questi anni ha fatto non poco discutere, anche per il coraggio dimostrato. Ha infatti deciso prima di sacrificare le fabbriche europee di Opel e Vauxhall, accusate di non apportare utili e poi di abbandonare i mercati in perdita, ovvero Russia, India, Sud Africa. Sacrificando inoltre fabbriche negli Stati Uniti e in Canada. In tal modo ha fatto di General Motors un organismo più piccolo, ma al contempo capace di essere più solido e redditizio.
Decisioni che le sono costate l’avversione di Donald Trump e Justin Trudeau, ma che vanno lette, nell’ottica di destinare i soldi risparmiati alla scommessa del futuro, ovvero l’auto elettrica.
4. Ursula Von der Leyen
Tedesca, 62 anni, è la prima donna a ricoprire il ruolo di presidente della Commissione europea. Un ruolo cui è arrivata al culmine di una lunga carriera politica che l’ha vista per ben 14 anni far parte in qualtà di ministro dei governi guidati da Angela Merkel.
Della quale è stata a lungo considerata alla stregua di una sorta successore designato alla guida sia dell’Unione cristiano democratica (Cdu) che del governo di Berlino.
Come la Merkel porta avanti da sempre i valori tipici del conservatorismo liberale tedesco, ovvero la difesa della libertà d’impresa, l’attenzione al rigore nei conti pubblici e la fedeltà alla Nato. Coordinate che stanno guidando anche il suo mandato alla guida della Commissione, con qualche scivolone di troppo.
3. Nancy Pelosi
Ad inaugurare il podio è Nancy Pelosi, considerata da molti il vero contraltare di Donald Trump. Nata in una famiglia di chiare origni italiane, è in Parlamento ormai dal 1987, quando fu eletta come rappresentante dell’ottavo distretto della California.
La sua carriera politica è stata costruita sui temi tipici del mondo liberal e progressista statunitense. A favore della libera scelta in tema di aborto, si è fatta notare nel corso dell’amministrazione Obama per le sue richeste di non andare ad intaccare il piano teso ad allargare il perimetro della sanità pubblica. Altra scelta coraggiosa è stata poi quella relativa al controllo delle armi, di cui da sempre sostiene una legge.
Per quanto riguarda la politica estera si è invece fatta notare per l’episodio risalente al 1991, quando decise di posare in Piazza Tienanmen un cartello di protesta per le repressioni di due anni prima.
A riportarla sulla cresta dell’onda è stato il successo dei democratici nelle elezioni di MidTerm, che le hanno consentito di riprendere il ruolo di Speaker della Camera dei Rappresentanti.
2. Christine Lagarde
Francese, nata a Parigi il primo giorno del 1956 con il nome di Christine Madeleine Odette Lallouette, è il nuovo Governatore della Banca Centrale Europea, ruolo ereditato da Mario Draghi.
Un ruolo che è arrivato al termine di un’ascesa iniziata nel 2005 e che l’ha portata prima ad assumere la guida del commercio estero, poi quella di pesca e agricoltura e infine dell’economia transalpina.
Una notevole accelerazione è stata però impressa dalla vicenda che ha visto l’arresto di Dominic Strauss-Kahn e poi le sue successive dimissioni dalla guida del Fondo Monetario Internazionale.
Di cui ha assunto una guida che non ha lasciato neanche quando è stata oggetto di inchiesta da parte della magistratura ed è stata rinvenuta una imbarazzante lettera a lei indirizzata da Nicholas Sarkozy. Ora è alla guida della banca centrale continentale e nei pochi mesi del suo mandato ha già fatto discutere per l’imbarazzante gaffe sulla politica dell’ente che ha fatto crollare Piazza Affari.
1. Angela Merkel
Il primo posto nella classifica di Forbes spetta ad un’altra tedesca, Angela Merkel. Ancora alla guida del governo tedesco, nonostante una debolezza di lunga data, che la costringe spesso a dover condividere la responsabilità di governare con la Spd, la Merkel continua a caratterizzare la politica estera del suo Paese con una austerity che, però, trova sempre maggiori detrattori anche in Germania.
Un fronte sempre più composito e che sta aumentando il suo ordine di grandezza proprio per effetto di scelte che prima o poi potrebbero trasformarsi in un boomerang. E nella fine della sua lunga carriera politica.