Se la classifica dei Paesi più ricchi al mondo non desta eccessive sorprese, trattandosi di quelli che danno vita a consessi come il G7 o analoghi, non molti conoscono invece la graduatoria di quelli più poveri.
Andiamo quindi a vedere il G7 meno noto, anche per provare a stabilire le cause che li pongono in una condizione realmente drammatica. Spesso riconducibili comunque a corruzione delle classi dirigenti e alle manovre delle grandi potenze per destabilizzarli e continuare a sfruttarne le grandi risorse nonostante la fine del colonialismo.
7. Mozambico
Al settimo posto troviamo il Mozambico, ex colonia portoghese giunta all’indipendenza solo nel 1975, dopo la Rivoluzione dei garofani che pose fine al regime fascista di Lisbona. Il nuovo governo di Samora Machel fu però impegnato in una lunga ed estenuante guerra civile terminata solo all’inizio degli anni ’90 con gli accordi di Sant’Egidio.
Nonostante la presenza di gas naturale il Paese continua però a scontare il ritardo accumulato in quella fase, se si pensa che il reddito pro capite è attualmente stimato intorno ai 1100 dollari per ognuno dei quasi 28 milioni di abitanti individuati dall’ultimo censimento del 2017.
6. Liberia
Anche la Liberia, al sesto posto di questa particolare classifica, sconta gli effetti di una lunga guerra civile. Il Paese avrebbe le possibilità per crescere, considerata la presenza di notevoli risorse naturali, ma ad impedirlo è un tasso di corruzione tra i più elevati a livello globale e la rissosità che continua a caratterizzarne la politica.
La pratica inesistenza di un vero sistema scolastico permette alla povertà di dilagare letteralmente, aggiungendo i suoi effetti a quelli provocati a livello sanitario dall’epidemia di Ebola del 2014. Il risultato sono i 1078 dollari di reddito pro capite.
5. Malawi
Si trova in Africa Orientale il quinto Paese di questa triste rassegna. Si tratta del Malawi, che detiene un altro primato non invidiabile, quello consegnatogli dalla morte di un bambino ogni otto prima del compimento dei 5 anni di età. Cui si aggiunge la sieropositività all’HIV che affligge un gran numero di persone tra i 15 e i 49 anni.
Ne consegue una povertà endemica difficile da attenuare, a causa del grande numero di orfani che non sanno a chi appoggiarsi nella vita di ogni giorno. La principale fonte di reddito del Paese è l’agricoltura, che però non basta per poter prospettare un futuro migliore a quasi 12 milioni di persone che hanno un reddito pro capite pari a 1064 dollari.
4. Niger
Al quarto posto ancora un Paese africano, il Niger, arrivato all’indipendenza dalla Francia nel 1960. Da quel momento si è susseguita una lunga teoria di colpi di stato e guerre intestine, che hanno praticamente distrutto il Paese, nonostante la ricchezza del sottosuolo.
Il quale è stato però sfruttato da compagnie le quali non hanno prodotto alcun vantaggio per la popolazione e, anzi, hanno provocato un vero e proprio disastro ecologico che peserà anche nei decenni futuri. Il reddito pro capite dei quasi 21 milioni di abitanti è di appena 906 dollari.
3. Repubblica Democratica del Congo
Ad inaugurare il podio è la Repubblica Democratica del Congo, ex Zaire. Ex colonia belga, anch’esso è stato oggetto di una lunga serie di lotte politiche che ne hanno impedito lo sviluppo, soprattutto dopo l’uccisione di Lumumba, giovane leader indipendentista che avrebbe potuto guidare un processo di crescita e indipendenza reale.
Del tutto possibile alla luce delle grandi risorse naturali e minerarie presenti nel suo territorio, ma impedito da livelli di corruzione endemici e da continui conflitti che impediscono ad un Paese di quasi 100 milioni di persone di affrancarsi da una povertà testimoniata dai 796 dollari di reddito pro capite.
2. Burundi
Al secondo posto un altro Paese africano oggetto, come al solito, di sanguinosi conflitti locali, il Burundi. In questo caso la guerra civile è durata dal 1994 al 2006, causando un elevatissimo numero di vittime tra le due etnie in guerra, tutsi e hutu.
Una guerra contrassegnata da orrori e che ha ridotto allo stremo il Paese, con un analfabetismo dilagante (60%) e condizioni sanitarie praticamente inesistenti che rendono complicato anche un semplice parto. Mentre appena il 12% della popolazione ha accesso alla luce elettrica. In queste condizioni non stupisce eccessivamente il dato del reddito pro capite, fermo ad appena 686 dollari.
1. Repubblica Centrafricana
A detenere il primato non invidiabile di Paese più povero del mondo è la Repubblica Centrafricana. Altro Paese alle prese con quella che sembra una maledizione, ovvero la presenza di grandissime ricchezze nel suo sottosuolo.
Arrivato all’indipendenza nel 1960, anche in questo caso la corruzione di una classe politica avida e le continue lotte intestine hanno prodotto livelli di povertà clamorosi per i circa 5 milioni di cittadini che sono costretti a vivere in condizioni disastrose testimoniate dall’aspettativa di vita più bassa del pianeta: appena 52,9 anni. Il reddito pro capite è in questo caso attestato a quota 663 dollari.