Nella classifica degli uomini più ricchi del globo, predominano nettamente gli uomini d’affari degli Stati Uniti. Nomi come Jeff Bezos, Bill Gates, Warren Buffett, Larry Ellison sono da tempo sulla bocca di tutti e non desta eccessiva sorpresa il loro permanere ai posti alti delle classifiche redatte al proposito. Ad esempio quella annuale di Forbes, ma non solo.
E’ invece più difficile trovare i miliardari inglesi, i cui appannaggi, a sorpresa, sono abbastanza lontani dai livelli dei loro colleghi a stelle e strisce, per motivi inerenti proprio alle caratteristiche del capitalismo britannico. Proprio per questo motivo è interessante porsi la domanda su chi sia a capeggiare la classifica dell’isola.
Chi è l’uomo più ricco d’Inghilterra?
Per conoscere l’uomo più ricco del Regno Unito, occorre scendere molto nella classifica redatta da Forbes. Si tratta di Jimmy Ratcliffe, il quale riesce a mettere insieme un patrimonio personale pari a 12,1 miliardi di dollari statunitensi, una dote che lo posiziona a livello globale al 110° posto.
A dire il vero, la classifica di Forbes posizionerebbe Ratcliffe alle spalle dei fratelli Hinduja, il cui patrimonio (16,9 miliardi) va però diviso in parti uguali.
Come si può notare, quindi, si tratta di livelli ben lontani da quelli dei miliardari statunitensi. A spiegare questo fatto concorre non solo la dimensione più limitata dell’economia britannica, ma anche il fatto che dei 55 miliardari inglesi, appena il 4% vanta fortune ereditate. Per il resto si tratta di cosiddetti self made man, ovvero persone che nella loro scalata non hanno potuto contare su un patrimonio familiare da usare come leva.
Cenni biografici
Nato a Failsworth (hinterland di Manchester) nel 1954, Jimmy Ratcliffe si è laureato in Ingegneria Chimica a Birmingham, nel 1974, per poi iniziare a lavorare per la Esso.
Un periodo di formazione che gli ha permesso di capire alla perfezione i meccanismi su cui si basa il settore della chimica, tanto da spingerlo a fondare la Ineos, impresa che è poi diventata un vero e proprio colosso del settore, tanto da posizionarsi al terzo posto a livello globale, oltre ad essere la più grande azienda privata del suo Paese.
Cui poi ha aggiunto il possesso di Belstaff, uno dei brand più noti nel settore dell’abbigliamento. Un marchio in grado di aggiungere utili alla sua fortuna e notevole prestigio al suo nome.
A favore della Brexit
Il suo nome è venuto fuori in occasione della Brexit, quando proprio lui si è proclamato a favore dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Tanto da affermare che il suo Paese sarebbe vissuto benissimo anche senza l’UE.
Dichiarazione che, però, ha poi sollevato polemiche quando ha deciso di prendere la residenza a Monaco. La scelta del Principato ha peraltro ricordato a molti una sua precedente decisione, quella di delocalizzare la sua attività in Svizzera, nel 2010, non gradendo i laburisti al governo. Rientrata quattro anni dopo, quando i conservatori sono tornati al potere.
L’interesse di Ratcliffe per il calcio
Se della sua attività professionale si sa in fondo non molto, va anche sottolineato come di Ratcliffe si sia molto parlato negli ultimi tempi per il suo interesse calcistico. In particolare il suo nome è stato affiancato al Chelsea, il club londinese che è attualmente detenuto da Roman Abramovich.
La vicenda è nata quando sono venute fuori le prime voci relative all’intenzione del magnate russo, vicino a Vladimir Putin, di alienare le sue quote dei Blues. Rumors derivanti dal fatto che per Abramovich il Regno Unito sta diventando un luogo difficile da frequentare, soprattutto dopo la vicenda dell’avvelenamento di Sergei Skripal, ex spia russa che qualcuno ha tentato di uccidere.
Una vicenda che si è ritorta proprio a danno di Abramovich, il quale è ora fortemente limitato nelle sue attività all’interno dell’isola. Tanto da aver chiesto ad una banca d’affari americana, la Raine Group, di valutare il club calcistico da lui presieduto. La valutazione è stata da record: 2 miliardi di sterline.
A questo punto ha cercato di inserirsi nella vicenda proprio Ratcliffe, il quale ha offerto la cifra valutata dalla banca. Per capire l’entità dell’affare, basterebbe ricordare che la società più pagata in assoluto, sinora, è stata il Manchester United, passato nelle mani del magnate americano Malcolm Glazer in cambio di 790 milioni, nel 2005.
Ciononostante, l’offerta del patron di Ineos è stata rispedita al mittente, abbastanza a sorpresa. Se sino a qualche tempo fa si pensava che Ratcliffe avrebbe presto ritentato l’assalto al Chelsea, resta ora da capire se, alla luce della nuova situazione indotta dal coronavirus, l’uomo d’affari britannico abbia ancora voglia di dare seguito alle sue intenzioni.