Chi è Leonardo Del Vecchio, l’uomo più ricco d’Italia

Chi è Leonardo Del Vecchio, l’uomo più ricco d’Italia

Leonardo Del Vecchio

Chi è l’uomo più ricco del nostro Paese? Una domanda che in molti si pongono, ma che spesso vede la risposta convergere sulla persona sbagliata.

Anche in questo caso ad indicarlo è la rivista Forbes, specializzata da lungo tempo in questo genere di classifiche. La quale non ha dubbi nell’indicare in Leonardo Del Vecchio il primattore. Il fondatore di Luxottica, infatti, ha scalzato dal trono Giovanni Ferrero, dall’alto dei suoi 24,2 miliardi di dollari calcolati nell’ultima rilevazione.

La sua biografia

Leonardo Del Vecchio è nato a Milano nel 1935, ultimo di quattro fratelli. Una nascita avvenuta proprio poco dopo la morte del padre, un commerciante di frutta di origini pugliesi da cui ha preso il nome.

Un evento tragico che ha segnato profondamente la sua infanzia, rendendola abbastanza difficile. Mentre i fratelli hanno infatti potuto crescere sotto la guida della madre, Grazia Rocco, a lui toccò invece in sorte il collegio dei Martinitt, ove rimane sino all’età di 14 anni.

Un anno più tardi entra nel mondo del lavoro, in qualità di garzone. Ad accoglierlo la Johnson, azienda specializzata nella produzione di coppe e medaglie. I proprietari dell’azienda svolgeranno peraltro un ruolo molto particolare nella storia di Leonardo Del Vecchio: sono proprio loro a convincerlo a frequentare i corsi serali presso l’Accademia di Brera, al fine di specializzarsi in incisione e design.

Una volta raggiunta la specializzazione in incisioni metalliche, il trasferimento in Trentino, a 22 anni, per iniziare a lavorare all’interno di una fabbrica del settore e accumulare una esperienza che gli tornerà presto utile.

La nascita di Luxottica

Risale al 1958, invece, la nascita di Luxottica. Si tratta dell’azienda fondata ad Agordo, in provincia di Belluno, con il preciso fine di creare montature per occhiali. Nel triennio successivo l’azienda amplierà il suo organico e si specializzerà in minuterie metalliche per occhiali, primo passo verso la notevole accelerazione degli anni seguenti.

Grazie ad un accordo con il comune di Agordo, stilato al fine di promuovere le migliori realtà territoriali, infatti, Luxottica si trasferirà presto in uno spazio più grande. Lo stesso ove nel 1967 avverrà la vera e propria svolta, con il passaggio di Luxottica alla produzione di occhiali finiti. Una decisione salutata da grande successo, tale da spingere Del Vecchio ad abbandonare la produzione conto terzi nel 1971.

L’ingresso nel mercato USA

Altro passaggio chiave nella storia di Luxottica, e naturalmente di Del Vecchio, è il 1981. Proprio in quell’anno, infatti, l’azienda fa il suo sbarco negli Stati Uniti, acquisendo Avantgarde, un brand locale di occhiali, sfruttando all’uopo il prestito ottenuto da Credito Italiano. Un prestito restituito alla banca nel breve giro di un anno, segnale inequivocabile del successo arriso all’operazione.

Dopo aver aperto quattro nuovi stabilimenti e assunto altre 4.500 persone, il passo successivo non può che essere lo sbarco a Wall Street. Un passo che avviene ben dieci anni prima della quotazione a Piazza Affari. Segno evidente che Luxottica ha assunto un respiro internazionale, acquisendo aziende in ogni parte del globo.

Un giro d’affari sempre più vasto

Dopo aver abbandonato il timone di Luxottica nel 2004, lasciando l’onere di guidare l’impresa a Andrea Guerra, tre anni più tardi Del Vecchio decide quindi di portare la sua partecipazione in Assicurazioni Generali al 2% e acquistare Oakley, una vera e propria icona nel settore degli occhiali sportivi. Oltre 2 i miliardi sborsati dall’imprenditore italiano per mettere le mani sull’azienda californiana, considerata un vero e proprio simbolo.

L’anno termina poi con l’associazione al colosso immobiliare francese Foncière des Régions, azione preparata dalla cessione della quota di maggioranza detenuta in Beni Stabili, e nell’accordo con un altro gigante transalpino. Si tratta di Essilor, azienda operante nel settore degli occhiali, con il cui contributo è possibile formare il gruppo più grande del continente nell’occhialeria.

La fusione viene ufficializzata l’anno dopo e prelude ad nuovo passo di grande importanza, ovvero l’acquisto di 240mila azioni di Assicurazioni Generali, che gli permettono di portare la sua quota al 4,87% del colosso assicurativo triestino, rafforzandone ulteriormente la presa.

Tutto senza però dimenticare gli inizi difficili, se è vero che Leonardo Del Vecchio paga non solo le vacanze studio ai figli dei suoi dipendenti, ma anche l’asilo nido, offrendo inoltre bonus per la spesa. Una generosità tale da spingere molti a definirlo il capo che tutti vorrebbero avere.

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