Quello delle truffe è purtroppo un tema ricorrente, anche nel mondo della consulenza finanziaria. Basta fare una rapida ricerca su Google per imbattersi ad esempio in questa notizia: “Nella mattinata di ieri i Carabinieri della Stazione dell’Arma di Cicagna, in provincia di Genova, dopo una serie di accertamenti originati da differenti esposti, hanno denunciato in stato di libertà per truffa mediante piattaforma informatica un 36enne di Rapallo, gravato da pregiudizi di polizia. L’uomo, fingendosi consulente finanziario, secondo gli investigatori era riuscito a fare sottoscrivere alle vittime (quattro persone residenti in centri nel Tigullio) contratti completamente inesistenti di investimento, rendendosi poi irreperibile, avendo già intascato le somme affidategli.”
Si tratta naturalmente solo di uno dei tanti casi di cronaca che hanno leso le reputazione del settore nel corso degli ultimi anni. Va comunque sottolineato che alla fine la moneta buona scaccia quella cattiva. Anche in questo delicato settore.
Cosa accade quando un consulente finanziario truffa i clienti?
Chi paga quando un consulente finanziario truffa i propri clienti? Dipende naturalmente dal tipo di consulente e dalla sua natura. Se è un semplice truffatore, sarà praticamente impossibile tornare in possesso dei soldi persi e non resterà che sperare nella magistratura.
Ove, però, il professionista in questione è legato da un rapporto di lavoro con una banca, a pagare sarà proprio l’istituto con cui lavora. A patto naturalmente di riuscire a dimostrare l’esistenza di un comportamento truffaldino da parte del consulente implicato.
Come fare per evitare truffe da parte di più o meno sedicenti consulenti finanziari?
Per evitare di essere coinvolti in truffe, occorre adottare una serie di accorgimenti tesi a ridurre in maniera esponenziale il rischio. In particolare:
- occorre verificare sempre che il consulente finanziario sia regolarmente iscritto nell’apposito albo, consultabile sul sito https://www.organismocf.it/web/area_pubblica/base/home;
- è necessario affidare al consulente assegni bancari non trasferibili intestati esclusivamente alla banca per cui lavora;
- conviene dare vita ad una puntuale verifica degli estratti conto ufficiali della banca evitando di fidarsi di eventuali estratti conto cartacei consegnati dal consulente.
Evitare le truffe rivolgendosi ad aziende reputate
Se abbiamo visto alcuni accorgimenti che possono ridurre il pericolo di truffe nel rapporto con i consulenti finanziari, va però detto che il modo migliore per farlo è affidare i propri soldi a professionisti che godano di una reputazione immacolata.
Ad esempio a Moneyfarm, azienda che opera nel settore dell’intermediazione finanziaria e nella gestione patrimoniale ormai dal 2011. Un lasso di tempo nel corso del quale è riuscita a segnalarsi come uno degli attori principali nel fintech, calamitando il consenso di un numero sempre maggiore di utenti.
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Una crescita derivante proprio dalla trasparenza messa in campo, unendola a prestazioni professionali di notevole livello. La sua reputazione è testimoniata innanzitutto dalla mole di denaro che è stata affidata ai suoi consulenti finanziari, che di recente ha superato il miliardo di euro, oltre che dai riconoscimenti collezionati.
Tra i quali spicca la leadership conseguita negli ultimi quattro anni tra le aziende italiane del settore. Oltre che dall’essere stata citata dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza tra i “Migliori Gestori Patrimoniali 2020”. Un riconoscimento ottenuto in un lotto comprendente oltre 150 società di gestione operanti in Italia (tra cui le principali Private Bank italiane ed estere attive sul territorio nazionale) e condiviso con appena 10 di esse.
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Basta leggere le opinioni online
Per capire come Moneyfarm goda di un prestigio indiscusso, basta del resto leggere le opinioni sulla società circolanti online. Per farlo occorre visitare uno dei tanti forum che si occupano di servizi finanziari e analizzare quanto affermato dagli utenti.
In generale, infatti, si tratta di pareri assolutamente positivi, tendenti a mettere in rilievo non solo la professionalità degli operatori, ma anche la grande trasparenza dei comportamenti e delle politiche adottate. Soprattutto ove queste caratteristiche siano messe a confronto con le pratiche troppo spesso opache delle banche.
La scelta ad esempio di puntare su commissioni chiare sin dall’inizio segna una vera e propria cesura rispetto alla consuetudine degli istituti bancari, soliti addossare alla clientela costi che erano stati accuratamente celati, facendo nettamente scemare la convenienza dell’investimento, ove esso sia andato a buon fine.
Alla fine dell’esame, che si tratti di pareri positivi, ampiamente maggioritari, o negativi, la conclusione è pressoché unanime: Moneyfarm non è una truffa, tutt’altro!