Il continente africano continua a rappresentare un vero e proprio controsenso. Si tratta probabilmente della zona più ricca potenzialmente al mondo, rappresentando però all’atto pratico quella più povera in assoluto. Basta in effetti vedere la classifica mondiale dei Paesi più poveri per rendersi conto, tristemente, che sono tutti collocati all’interno del continente nero.
Sull’altro piatto della bilancia si vanno invece a porre i Paesi che pur non riuscendo a sfruttare al meglio le proprie ingenti ricchezze, sono comunque riusciti a dare vita ad una certa crescita la quale potrebbe via via acquistare velocità ove venissero rimossi alcuni ostacoli di non poco conto, tra i quali la corruzione endemica delle classi dirigenti. Andiamo quindi a vedere questa classifica, anche per capire le prospettive dei Paesi interessati.
5 Angola
Al quinto posto troviamo l’Angola, uno dei maggiori produttori di petrolio al mondo. La sua economia si basa soprattutto su questo fattore e, proprio per questo, nel corso di quest’anno il suo status potrebbe notevolmente peggiorare, considerato come le previsioni per l’oro nero siano molto negative nell’era del lockdown e del blocco dei trasporti in molte aree mondiali.
Va comunque sottolineato come nel corso degli ultimi anni le autorità locali abbiano provato a favorire l’afflusso di nuovi investitori stranieri e a diversificare l’economia. Partendo dall’agricoltura, che vanta nel Paese ottime tradizioni, tanto che l’Angola era un tempo considerato il granaio continentale.
Tra i nuovi arrivati ci sono anche i cinesi, che hanno individuato nel Paese le condizioni ideali per produrre smartphone, anche in considerazione del fatto che l’Angola sembra decisa ad avviarsi verso l’innovazione tecnologica al fine di favorire inclusione finanziaria e sviluppo economico.
Il PIL angolano ammonta attualmente a 124,5 miliardi di dollari.
4 Algeria
Si colloca nella parte settentrionale del continente invece l’Algeria, quarta in classifica. Proprio la vicinanza al continente europeo ha permesso al Paese di allacciare buoni rapporti con i Paesi dell’Unione Europea, a partire naturalmente dalla ex potenza coloniale, la Francia, da cui l’Algeria si è separata al termine di una guerra estremamente cruenta nel 1962.
Tra le principali attività economiche vanno ricordate quelle legate all’estrazione delle ricchezze del sottosuolo, ovvero petrolio e gas naturale. Cui si aggiungono coltivazione, allevamento e pesca, i cui prodotti sono spesso indirizzati versi i mercati continentali.
Per effetto di questo notevole indotto, il PIL algerino si attesta a quota 170,4 miliardi di dollari.
3 Egitto
Altro Paese maghrebino al terzo posto. Si tratta dell’Egitto, posizionato nel versante nord-orientale del continente africano. Se un tempo la sua economia dipendeva largamente dalle piene del Nilo e dai prodotti agricoli, attualmente il Paese si trova nel pieno di un processo di sviluppo industriale, anche se i campi da coltivare continuano a rappresentare una risorsa importante, permettendo all’Egitto di esportare in molti Paesi del mondo.
Altro settore che permette all’Egitto di aumentare il suo benessere è naturalmente il turismo, non solo grazie alle mete archeologiche, ma anche a quelle balneari come Sharm-el-Sheik.
Un mix che consente all’Egitto di raggranellare un PIL pari a 235,4 miliardi di dollari.
2 Sudafrica
Ad un solo passo dalla vetta si va a situare il Sudafrica. La sua economia sarebbe in realtà la più florida all’interno del continente, ma negli ultimi anni una serie di scelte sbagliate non hanno consentito al Paese di sfruttare appieno il suo motore.
I principali settori economici sono l’agricoltura e l’allevamento, ma la vera ricchezza è rappresentata dalle risorse del sottosuolo. Oro, diamanti e carbone rimangono i prodotti principali che da esso vengono estratti ed esportati, cui vanno però ad aggiungersi ferro, manganese, uranio, titanio e molti altri minerali.
Un paniere di prodotti che sembrano preludere ad un grande futuro per il Paese, a patto di essere sfruttati in maniera più accorta. Il PIL sudafricano è attualmente attestato a quota poco sotto i 350 miliardi di dollari.
1 Nigeria
Al vertice di questa classifica troviamo la Nigeria, Paese che pure sconta la presenza di una delle criminalità organizzate più temute in assoluto, a livello globale.
L’economia nigeriana è basata anch’essa sull’estrazione del petrolio, su cui si basa l’80% delle entrate statali e che, di conseguenza, in questo momento si trova in un momento molto critico. Al greggio si vanno poi ad aggiungere importanti riserve di gas e minerali, che hanno permesso alla Nigeria di dare luogo ad un notevole processo di sviluppo, favorito anche dall’affermazione di un sistema finanziario su cui le autorità governative puntano per riuscire a mettere a disposizione della popolazione e del settore produttivo un adeguato puntello per la gestione delle proprie risorse.
Inoltre Lagos punta sul varo di un sistema infrastrutturale in grado di dare risposte ad esigenze sempre più complesse. Cui si cerca di affiancare un sistema teso alla produzione e alla distribuzione di energia elettrica.
Una effervescenza che permette alla Nigeria di raggranellare un PIL pari a 375,8 miliardi di dollari.