La prima settimana di contrattazioni del nuovo anno si è chiusa con il FTSE-Mib in crescita di oltre il 2%, nonostante la perdurante situazione di incertezza della situazione sanitaria. Uno stato che, però, non sembra preoccupare più di tanto gli investitori. I quali sembrano peraltro avere fiducia in un nuovo corso politico più tranquillo, inaugurato dall’avvento di Joe Biden alla Casa Bianca. Tale da portare finalmente ad una distensione dei rapporti commerciali con Cina e Unione Europea la quale potrebbe fornire propellente ad una nuova crescita economica.
In questa situazione, andiamo ancora una volta a cercare di individuare le azioni che promettono di remunerare gli investitori nella settimana che sta per iniziare.
Unicredit
Il primo titolo che andiamo a segnalare per la settimana entrante è quello di Unicredit. Che ha già iniziato a crescere sull’onda delle indiscrezioni riportate da Il Messaggero. L’istituto, infatti, potrebbe presto godere dell’acquisizione da parte di AMCO della quasi totalità degli NPE, nell’ambito delle misure per facilitare l’acquisizione di MPS. Se in precedenza era stata ipotizzata quella di 14 miliardi, ora la cifra dell’operazione salirebbe a 20, sui 22 esistenti al 3° trimestre 2020. Un fatto di notevole rilievo, secondo gli analisti di Equita, in quanto una conferma delle voci avrebbe come conseguenza un NPE Ratio pro-forma intorno all’1% della Combined Entity Unicredit-MPS.
STMicroelectronics
La seconda menzione spetta di diritto a STMicroelectronics, dopo che sono stati resi noti i risultati preliminari relativi al 4° trimestre dell’anno appena concluso. Nel corso del quale i ricavi trimestrali si sono attestati a quota 3,24 miliardi di dollari, un risultato quindi superiore alle previsioni, che si erano fermate a 2,99 miliardi. Un risultato reso possibile dalle dinamiche di mercato che si sono rivelate migliori del previsto per tutto l’arco del trimestre in considerazione. I ricavi dell’intero 2020 hanno raggiunto a loro volta i 10,22 miliardi, con un aumento del 6,9% rispetto al 2019. Secondo il CEO dell’azienda, Jean-Marc Cheary, il risultato definitivo sarebbe stato conseguito grazie al successo dei programmi per i clienti impegnati nell’elettronica personale e alla continua accelerazione della domanda, in particolare di prodotti automobilistici e microcontrollori. Ora non resta che attendere la pubblicazione dei dati definitivi del 4° trimestre, i quali saranno resi pubblici il prossimo 28 gennaio.
FCA
Menzione anche per Fca, che si sta giovando in maniera rilevante dell’approvazione da parte degli azionisti di Fiat Chrysler Automotive (FCA) e di Peugeot SA (PSA) della fusione tra i due marchi, la quale avverrà il 16 gennaio, con la nascita di Stellantis. Una approvazione che ha spinto S&P Global Ratings ad alzare il long term corporate credit rating di FCA da “BB+” a “BBB-”. Se l’Outlook rimane Stabile, il credit rating a breve termine è stato invece alzato da “B” a “A-3”. Secondo l’agenzia di rating la nuova società potrà godere di condizioni favorevoli sotto forme di bilancio solido, buone prospettive di flusso di cassa e ampia liquidità. Sull’altro piatto della bilancia occorre invece mettere le incerte condizioni di mercato che perdureranno nella prima metà del 2021 e i rischi collegati al raggiungimento delle necessarie sinergie di costo e all’elettrificazione del portafoglio prodotti.
Fincantieri
Altra società che si affaccia alla settimana entrante con notevoli speranze è Fincantieri, che ha già dato luogo a interessanti movimenti dopo l’indiscrezione raccolta da Il Sole 24 Ore, secondo cui nelle prossime settimane sarà finalizzato il contratto con la Marina Militare italiana per la costruzione di quattro sommergibili U-212 NFS derivanti dalla classe Todaro. La commessa avrà un valore complessivo pari a 2,3 miliardi di euro. Con una prima tranche la cui sottoscrizione avrà un valore di 1,35 miliardi, ovvero il corrispettivo dei primi due sommergibili. Se non si tratta di una vera e propria novità, secondo gli analisti di Equita siamo comunque in presenza di un contratto non solo importante, ma anche in grado di migliorare la visibilità sul segmento Naval (nel 2019 1,5 miliardi di fatturato o circa il 26% del fatturo di gruppo), il quale presenta margini superiori alla media di Fincantieri e una “dinamica del circolante più favorevole”. Tale da spingerli a confermare il rating “Hold” con un target price di 0,57 euro.
Consigli per gli acquisti
Se quelle che abbiamo visto sono le azioni che promettono bene in vista della prossima settimana, naturalmente ce ne sono altre da tenere d’occhio. A partire da quelle del settore petrolifero, le quali sembrano destinate ad avvantaggiarsi delle recenti decisioni prese dall’Opec, tendenti a sostenere il prezzo del greggio.
Se sembra il caso di continuare a puntare su titoli in auge ormai da tempo, come ad esempio Tesla o Amazon, nel settore della Shut-in Economy si consiglia invece di restare lontani almeno per il momento da Alibaba. A consigliarlo è in particolare il vero e proprio ostracismo decretato dal governo di Pechino nei confronti di Jack Ma, che si trova a dover combattere contro l’antitrust del suo Paese, con ovvie ricadute su un titolo che pure sembrava dover proseguire il suo slancio ancora per molto.
Infine il settore bancario italiano, ove continuano a registrarsi notevoli movimenti. Con alcuni attori i quali sembrano destinati ad avvantaggiarsi della sua evoluzione, in particolare Bper e Banco BPM, al centro delle voci che vorrebbero un matrimonio tra di loro.