Se la passata settimana è stata abbastanza debole per le principali piazze azionarie continentali, anche se soltanto Londra ha chiuso in perdita, quella entrante potrebbe continuare su un trend di incertezza.
A testimoniarlo sono le dichiarazioni di Angela Merkel, secondo la quale l’autunno potrebbe rivelarsi abbastanza complicato per l’economia tedesca. Le difficoltà per la locomotiva dell’eurozona sono la spia di una situazione ancora difficile, resa tale da una pandemia ancora forte. E neanche la svolta accomodante di Powell sull’inflazione sembra, almeno per il momento, in grado di fornire fiducia ai mercati. Destinati quindi a navigare a vista ancora a lungo.
Una situazione la quale potrebbe riflettersi sulle borse mondiali, rendendo difficile reperire titoli in grado di remunerare gli investimenti. Proviamo comunque a individuarne qualcuno in grado di farlo.
Telecom
Il primo titolo da tenere d’occhio è senz’altro quello di Telecom. La motivazione è da ricercare nel via libera dato dal governo all’ipotesi di una rete unica per la banda larga. L’ipotesi attualmente in piedi è quella di una società partecipata da Tim e Cdp, in cui proprio la prima potrebbe avere il 50,1% delle azioni. Una svolta la quuale potrebbe dare notevole fiato a Telecom nel corso della prossima settimana, dopo le avvisaglie di quella passata, in cui il settore delle telecomunicazioni ha fatto la voce grossa, pur in una situazione non certo ideale.
Prysmian
Anche Prysmian va seguita attentamente. L’azienda è infatti riuscita a chiudere diversi contratti (SuedLink, SuedOstLink e A-Nord in Germania), recuperando le perdite registrate nel corso della pandemia. Inoltre il gruppo è stato confermato nell’indice FTSE4Good Index Series, grazie al progresso significativo fatto registrare nella sostenibilità ambientale. Prysmian Group ha poi incrementato i punteggi dell’EcoVadis Index, ottenendo 76 su 100 e aggiudicandosi quindi il livello di riconoscimento Platinum. Una serie di politiche le quali vanno a dimostrare compiutamente la capacità dell’azienda di convertirsi in modo da affrontare la nuova fase con prodotti adeguati, ovvero “low carbon”. Assolutamente necessari per affrontare la transizione energetica e l’economia decarbonizzata.
Unicredit
Il gruppo guidato da Jean Pierre Mustier ha messo a segno nel secondo trimestre dell’anno in corso un utile netto di 500 milioni di euro. Grazie al quale ha potuto ribadire per il 2021 l’obiettivo di un utile tra 3 a 3,5 miliardi di euro. Bilanci che hanno permesso a Unicredit di navigare nel corso del mese di agosto su livelli sovraperformanti rispetto a quelli messi in evidenza da Ftse Mib (+4,6%) e Ftse All Share Banks (quasi a livello zero), con una crescita superiore al 10%. Tanto da spingere il 56,7% degli analisti a consigliare il Buy sul suo titolo, contro il 40% di Hold e il 3,3% che si pronuncia per il Sell.
Mediobanca
Infine Mediobanca, che nel corso dell’ultima settimana ha iniziato a muoversi con forza sull’onda del consenso strappato da Leonardo Del Vecchio alla Bce, per il raddoppio della sua quota. La sua holding Delfin può ora salire dal 9,9 al 20% senza però che ciò si traduca nella presentazione di una propria lista per il rinnovo del consiglio di amministrazione, il quale si terrà alla fine di ottobre. Un investimento quindi puramente finanziario su cui i mercati si sono già pronunciati favorevolmente. Da fine maggio ad oggi, infatti, il titolo di Mediobanca è cresciuto del 40% circa. E promette di continuare a farlo, come del resto accaduto nella settimana passata, in cui è risultato secondo solo alle tlc.
Consigli per gli acquisti
Se abbiamo visto i titoli che potrebbero farsi rispettare a Piazza Affari nel corso della settimana entrante, va anche detto che sarebbe consigliabile un atteggiamento di prudenza. Le maggiori piazze azionarie, infatti, stentano notevolmente in un momento in cui il Covid minaccia la temuta ripresa autunnale. Tanto da spingere il governo francese a non escludere un secondo lockdown, il quale potrebbe avere effetti disastrosi sulla seconda economia dell’eurozona.
In questo quadro è quindi consigliabile individuare titoli difensivi o che comunque sembrano in grado di trarre vantaggio da particolari situazioni. Categoria in cui rientrano ad esempio le aziende legate alla Shut-in economy, in grado di farsi valere anche in condizioni non certo favorevoli per il commercio. Come riescono a fare Amazon o Alibaba.
O come quelle energetiche che hanno saputo anticipare la svolta green in atto, come Enel. Tra le aziende che sembrano in grado di crescere anche in una situazione come l’attuale, ci permettiamo però di segnalare Beyond Meat. L’azienda statunitense specializzata in carne vegana ha appena annunciato il lancio di un nuovo sito web per la vendita dei suoi prodotti a base vegetale. Una mossa vista come la diretta risposta a quanto fatto dal suo principale concorrente, Impossible Foods. Per effetto della quale Beyond Meat conta di consolidare la crescita di fatturato fatta registrare nel corso del lockdown.